Una mano che ti sostiene

Particolari momenti della nostra vita possono essere caratterizzati dalla sensazione di essere sopraffatti dagli eventi, e capita di aver bisogno di sostegno nell’affrontare sentimenti e preoccupazioni che sembrano sfuggire al nostro controllo.

Si ha cioè la sensazione di essere costantemente al limite.

Quando i problemi non sembrano migliorare, nonostante gli sforzi, oppure risulta difficile svolgere attività quotidiane e ci si preoccupa eccessivamente, potrebbe essere utile iniziare un percorso di terapia.

La psicoterapia è uno sforzo collaborativo: psicologo e paziente lavorano insieme.

Fondamento di ogni terapia è la relazione umana che si instaura tra le parti, in un contesto in cui ci si sente a proprio agio e al sicuro. Si ha la possibilità di parlare apertamente, in maniera strettamente confidenzialmente, di preoccupazioni e sentimenti.

L’individuo è un agente attivo e strategico di questo processo interattivo.

Il compito dello psicologo e dello psicoterapeuta non è cambiare le persone, ma cambiare il modo in cui reagiscono alle situazioni. Infatti, come afferma Gullotta “non sono le situazioni in sé a farci soffrire, ma come noi le viviamo”.

Attraverso la relazione, il terapeuta sostiene la persona a percorrere le fasi di un processo, atto a diminuire il divario tra la situazione attuale di disagio e la situazione desiderabile.

“Si aiuta il soggetto ad aiutarsi”, focalizzandosi sul momento presente, sviluppando in lui quelle competenze che gli consentono di affrontare al meglio i problemi quotidiani (Gullotta, 2005).

Ancor oggi ci sono dei pregiudizi nei confronti dello psicologo e di chi decide di affidarsi a lui. Si può pensare che ci vada solo chi è in una situazione “grave”, e che comunque sia una cosa di cui vergognarsi, da nascondere: “io non sono mica pazzo”, “sono gli altri ad avere dei problemi, perché devo andarci io?”, “cosa penseranno di me se inizio un percorso?”.

In realtà, rendersi conto di essere in un periodo critico e di necessitare di un supporto, da parte di un professionista, è il primo passo per prendersi cura di se stessi e migliorare la propria qualità della vita. Al contrario, molte volte chi ha un problema psicopatologico serio, fa fatica a riconoscerlo.

Quando si parla di emotività e di questioni personali o intime si può aver paura di sembrare incapaci, non meritevoli e deboli. Ma sono i nostri limiti a renderci UMANI.

Imparare a riconoscere i propri limiti e le proprie vulnerabilità è ciò che poi permette di trovare soluzioni creative e più funzionali ai problemi e a perseguire il proprio benessere psicofisico.

“É nel momento in cui mi accetto così come sono che io divengo capace di cambiare” (Carl Rogers).

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