L’integrazione Mente-Corpo

Parlare della relazione mente corpo non è sempre facile. Si mette spesso in rilievo la dissociazione tra queste due dimensioni: mente-corpo, psico-somatico, bio-psicologico.

Ma qual è la loro effettiva relazione?

Storicamente la relazione tra la dimensione fisica e psichica è stata sempre al centro di diatribe scientifiche importanti.

Alcuni studiosi attribuiscono a Cartesio l’onere di aver creato questa netta scissione che vedeva da un lato il corpo (res extensa), come oggetto sottoposto alle leggi fisiche; e dall’altro l’anima pensata come puro intelletto (res cogitans) (Galimberti, 1999).

Il problema mente-corpo, in realtà, si può far risalire alla filosofia di Platone che indica nell’anima il fondamento dell’individualità del soggetto e la sede esclusiva del rapporto con la verità. L’anima diventa espressione dell’autosufficienza della ragione. Questi due motivi ricompaiono immutati nella tradizione cristiana.

Di conseguenza le patologie del corpo non venivano considerate in relazione con la mente.

Il secolo scorso è stato protagonista di un’inversione di rotta. A partire dagli anni Ottanta la ricerca neuroscientifica si è sviluppata in direzione di una sempre più forte interconnessione tra lo psichico e il biologico.

È auspicabile oggi parlare di benessere psico-fisico come INTEGRAZIONE.

Lo STATO di SALUTE rappresenta l’ottimale funzionamento dell’organismo rispetto alle sollecitazioni ambientali con cui è in equilibrio, mentre lo STATO DI MALATTIA è un’alterazione di questo equilibrio (Engel,1977).

In quella che può essere definita come una NUOVA ERA, dobbiamo far riferimento ad un’ottica circolare, in cui noi siamo in grado di influenzare i nostri organi attraverso l’attività della nostra mente e viceversa (Rossi,2008).

Fondamentale è stata la scoperta dei continui rimaneggiamenti che il cervello umano attraversa durante tutta la vita. Non si parla più di un tessuto perenne, ma di un assetto anatomico variabile.

La SALUTE è quindi una dimensione multifattoriale.

L’ambiente e gli stili di vita influenzano l’interazione armonica tra corpo, emozioni e pensiero, intervenendo anche sulla modulazione dei nostri geni.

Le ESPERIENZE modificano il nostro CERVELLO, che a sua volta modifica la capacità di risposta e adattamento al mondo.

Ad esempio situazioni avverse, soprattutto se avvenute nell’infanzia, possono alterare il funzionamento neurale aumentando il rischio per lo sviluppo di psicopatologie.

Così come le esperienze psicologiche di novità, l’arricchimento psicosociale, l’esercizio fisico e mentale possono facilitare la crescita e la ri-organizzazione delle reti neurali del cervello.

La persona che attraversa delle difficoltà non è più vista “a pezzi” o, peggio, come contenitore di malattie o di sintomi, bensì come un network in momentaneo disequilibrio.

La rete umana può essere influenzata non solo dai farmaci, bensì anche dall’alimentazione, dalle piante, dall’attività fisica, dalle tecniche psicologiche, dalle tecniche di controllo dello stress, da strumenti terapeutici, alle volte antichi ed eterodossi.

Una cura adeguata è fatta di prevenzione e terapia, in grado di fornire indicazioni sugli stili di vita, che sono poi i principali determinanti della salute.

0 0 votes
Article Rating
Subscribe
Notificami
guest
0 Commenti
Oldest
Newest Most Voted
Inline Feedbacks
View all comments