“Il mondo appare così perché è così? (…) Dato che le illusioni sono prodotte dal normale funzionamento del sistema percettivo, questo ci dovrebbe far capire che tutto nella nostra esperienza è una rappresentazione”
John Pugh, Art imitating life imitating art imitating life, 1996.
La scena fotografata è un tipico esempio di trompe l’oeil, dipinto su una parete, in un caffè di San Jose in California. Letteralmente “inganna l’occhio”, è un genere pittorico che, attraverso espedienti, induce nell’osservatore l’illusione di stare guardando oggetti reali e tridimensionali, in realtà dipinti su una superficie bidimensionale. Il pittore riporta un caso in cui un nuovo cliente del caffè si lagnò del fatto che, quando aveva cercato di presentarsi alla ragazza, questa non l’aveva degnato di uno sguardo.
Questo può farci riflettere su quanto siano potenti le nostre convinzioni.
La prima volta che ho incontrato quest’immagine ne sono rimasta colpita. La realtà, quella cattiva, inoppugnabile e cristallizzata, era formata dall’insieme di interpretazioni che io fornivo di essa: un punto di vista fra i tanti possibili.
Non ammettere l’esistenza di mondi alternativi può renderci ciechi di fronte a noi stessi e alle relazioni con gli altri. Scegliamo una delle tante verità, per poi rimanerci incastrati.
Tale rivelazione mi ha accompagnato nel percorso di studi e come psicologa il mio obiettivo è aiutare le persone a cambiare prospettiva, a scegliere altre possibili verità, più funzionali e adeguate.
Antoine De Saint Exupéry diceva “Non si scopre la verità: la si crea”,
perciò TU #crea un’altra verità!