Il sonno rappresenta un momento importante per la creazione di nuove connessioni cerebrali e per la rimodulazione di altre. Infatti, contrariamente a quello che si credeva un tempo, recenti ricerche dimostrano la grande plasticità del nostro cervello.
Il sonno è un processo dinamico, si divide in sonno Non-REM e REM (differenziati dalla presenza o meno di movimenti rapidi degli occhi), che si succedono con una ciclicità di circa 70-120 minuti.
La fase REM è quella in cui vengono prodotti i sogni. Si verifica tra i 70 e i 90 minuti dopo l’addormentamento e dura circa 15 minuti. Dopo il primo ciclo ne susseguono altri di durata piuttosto costante ma dove il sonno REM tende ad aumentare in durata a discapito del sonno non-REM.
In questo stadio il cervello consuma ossigeno e glucosio come nella veglia o durante lo svolgimento di un’attività intellettuale. Infatti, il sonno REM è caratteristico per la paralisi dei muscoli, attuata per evitare che i sogni possano trasformarsi in azioni.
Durante il sonno Rem il nostro cervello rielabora le informazioni, per riproporle al nostro risveglio, in una dimensione innovativa (Rossi, 2005, Ribeiro, 2008).
Sarà sicuramente capitato ad ognuno di noi di fare sogni insoliti o sorprendenti durante particolari momenti della propria vita, che possano essere crisi, cambiamenti o forti stati di stress.
Le novità che incontriamo di giorno, sono ripetute creativamente durante il sonno, per trasformare coscienza e comportamento al risveglio.
I sogni non sono solo espressione di memorie del passato, ma sono orientati verso la creazione di moderni scenari, che riorganizzino le possibilità future (Gaidos, 2008; Schacter.et Al.., 2007; Szpunar. Et Al, 2007).
Perciò diventa importante prendere nota dei “pensieri di prima mattina” (Rossi, 2008). Questi sono cognitivamente più simili ad programma giornaliero produttivo, perché ancora vicini alla nuova plasticità cerebrale generata durante il sonno REM con i sogni.
Si tratta di una pratica creativa di auto-cura e di auto-facilitazione che il nostro corpo mette in atto per rendere più semplice il processo di adattamento alla realtà.
Tuttavia, quando le circostanze diventano avverse e si va incontro ad uno stato di stress cronico, siamo portati ad ignorare questi necessari cicli di rigenerazione.
La psicoterapia può intervenire facilitando nuovi pensieri ed esperienze emotive associate con la possibile ricostruzione della memoria, della cultura, della coscienza, e del comportamento.
Tutto questo, in seguito, sarà ripetuto in dialoghi creativi durante il sonno ed i sogni, al fine di esplorare possibilità adattabili (Rossi, 2008).