Il ritmo della vita

Tutti gli esseri viventi e la natura nel suo complesso sono sottoposti a processi ciclici di cambiamento.

Il giorno e la notte, le stagioni, le maree e tutte le altre manifestazioni non sono che degli esempi di questi ritmi e della loro successione, così come la struttura dei nostri ritmi fisiologici.

La cronobiologia è la scienza che studia questi fenomeni periodici negli organismi viventi e il loro adattamento ai relativi ritmi solare e lunare.

Esistono RITMI biologici circadiani (un giorno), ritmi ultradiani (si verificano più volte al giorno) e ritmi infradiani che richiedono più di un giorno, come per esempio il ciclo mestruale, i ritmi stagionali.

Tutti i ritmi sono una proprietà fondamentale della vita, si possono trovare persino a livello cellulare e molecolare.

Il succedersi di sonno e veglia, la temperatura corporea, la pressione del sangue, la distribuzione di cellule nei liquidi corporei, la funzione respiratoria e molte attività delle ghiandole surrenali e di altri ormoni seguono il ritmo giornaliero (circadiano).

Il nostro cervello segue un ritmo ultradiano, cioè che si svolge ciclicamente più volte al giorno, misurato in termini di ore, minuti e persino secondi.

Si parla di “Ciclo di Base Riposo Attività” (BRAC) (Lloyd e Rossi, 1992, 2008; Rossi & Nimmons, 1991): ogni 90-120 minuti le funzioni cerebrali presentano i loro naturali massimi e minimi.

Ad esempio, le capacità psico-attitudinali come l’attenzione, la capacità cognitiva, la destrezza manuale e la coordinazione neuromuscolare presentano il minimo nelle prime ore del mattino, ed il massimo nelle ore pomeridiane.

Le esperienze di vita e l’ambiente influenzano la salute anche in virtù del loro impatto sui ritmi biologici.

È importante considerare i parametri temporali naturali nelle scelte dello stile di vita.

Infatti, dopo ogni ciclo sarebbe utile concedersi un intervallo di 20 minuti per ottenere, in seguito, una migliore funzionalità cerebrale e possibilità di azione.

In base alla nostra capacità di godere della fase naturale di riposo-salute di ogni ciclo possiamo generare una risposta salutare ultradiana o al contrario una risposta ultradiana stressante.

Lo stress è una risposta psicofisica alle richieste dell’ambiente esterno. In molti casi ha un significato adattivo e favorisce la vitalità dell’organismo. Quando, tuttavia, perdura nel tempo con una forte intensità, può portare ad una fase di esaurimento in cui l’organismo non riesce più a ritrovare l’equilibrio.

Lo stress cronico può portare ad ignorare il BRAC generando problematiche psicosomatiche (Lloyd e Rossi, 1992, 2008; Rossi & Nimmons, 1991), alterazioni del metabolismo, disturbi del sonno e un abbassamento delle difese immunitarie.

Le risposte agli eventi sono soggettive, possiamo imparare a riconoscere i segnali del corpo, ascoltandolo e permettendogli di seguire il suo naturale ritmo,

perché fondamentalmente è NECESSARIO RISPETTARE la nostra natura biologica.

 

“Di tutte le manifestazioni di vita il ritmo è la più essenziale” (Davide Lopez)

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