Differenze ed analogie dell’applicazione del modello Strategico-Integrato nei contesti organizzativi e nei contesti terapeutici individuali, di coppia e famiglia

di Mariagrazia Graziano e Veronica Rinaldi

 

La psicologia del lavoro e delle organizzazioni rappresenta una realtà complessa, a cui lo psicologo o psicoterapeuta deve accostarsi necessariamente in un’ottica multidimensionale, per poter essere utile allo sviluppo e alla sopravvivenza di questi sistemi e dei soggetti che ne fanno parte.

La prospettiva strategico-integrata può contribuire notevolmente a costruire e mantenere delle relazioni di aiuto efficaci all’interno degli ambienti lavorativi, esaminando costruttivamente le variabili prima e durante la consulenza organizzativa dello psicologo.

Innanzitutto, è necessario conoscere la cultura di un’organizzazione e, più in generale, di un gruppo di lavoro, che comprende l’insieme delle norme e delle regole generalmente condivise da tutti i suoi componenti. La cultura si declina nel linguaggio comune utilizzato dai soggetti all’interno del sistema, caratterizzato da precise regole di interazione e dai filtri soggettivi che il singolo può utilizzare per scremare la realtà.

Si parla del sistema percettivo- reattivo dell’organizzazione e delle tentate soluzioni messe in campo per risolvere i conflitti e le problematiche presenti.

È, altresì, importante valutare come lo stile di leadership influenzi l’attribuzione di significati all’interno dei gruppi, generando la co-costruzione di uno specifico clima organizzativo.

L’intervento operativo può essere guidato da strumenti che provengono dal modello della consulenza di processo (ORGI-Shein,2001) , e dai processi strategici in un’ottica integrata, con un occhio sempre attento alla relazione interpersonale tra consulente e attori della scena organizzativa.

La relazione diviene fondamentale per la strutturazione di una realtà creativa, funzionale e dinamica, attenta al “come” e non al “perché” delle cose.
L’obiettivo rimane quello di “aprire le organizzazioni” alla presenza di un consulente che possa migliorare, in senso strategico, la produttività e che non venga più percepito come una figura “pericolosa” o da cui doversi difendere

Nell’articolo disponibile al link che segue analizziamo nello specifico i concetti di cui sopra, per conto del periodico scientifico “𝘗𝘴𝘪𝘤𝘰𝘭𝘰𝘨𝘪𝘢 𝘤𝘭𝘪𝘯𝘪𝘤𝘢 & 𝘗𝘴𝘪𝘤𝘰𝘵𝘦𝘳𝘢𝘱𝘪𝘢 𝘰𝘨𝘨𝘪”

https://www.scupsis.org/wp-content/uploads/2022/03/PCPO-ANNOXIII-n2-luglio-dicembre-2021.pdf

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