La rabbia è una delle emozioni primarie, sebbene non goda di grande apprezzamento. È considerata come un difetto, caratteristica di persone poco equilibrate, che induce in comportamenti di cui pentirsi.
In realtà tutti proviamo rabbia, è perfettamente naturale. Diventa un problema quando esplode in una furia incontrollata e ricorrente, provocando reazioni dannose anche a livello organico, come sudorazione, tachicardia, aumento della frequenza respiratoria, mal di testa, ulcera e così via.
Imparare a gestire la rabbia potrebbe essere utile per vivere più serenamente la quotidianità, e per migliorare il rapporto con sé stessi e con gli altri
Non si tratta di dare libero sfogo alla rabbia, o di sopprimerla, scelte in entrambi i casi svantaggiose. Da un lato si danneggerebbero le relazioni con le persone a noi più vicine, dall’altro potremmo essere indotti ad isolarci, dominati da frustrazione e senso di impotenza.
Anche la rabbia ha una funzione adattiva e contribuisce alla nostra sopravvivenza. Se ben veicolata ha il potere di attivare in noi molte risorse, per esempio di fronte a ostacoli percepiti come insormontabili.
Questa emozione si attiva quando c’è una discrepanza tra ciò di cui abbiamo bisogno e la sua realizzazione; ciò scatena una reazione psicofisiologica che potenzia le nostre energie e reazioni al fine di ottenere ciò che ci manca.
Tuttavia, se la soglia di attivazione è molto bassa, si possono avere reazioni eccessive anche di fronte a frustrazioni di poco conto. Se la soglia è molto alta saremo in grado di sopportare frustrazioni elevate senza reagire.
La gestione costruttiva della rabbia include prima di tutto la percezione delle cose: la forza della reazione è proporzionale all’entità della frustrazione.
Il primo passo è comprendere cosa ci fa arrabbiare, in quali circostanze esageriamo, così da poter gestire il modo di percepire ciò che fa da innesco. Dobbiamo ampliare il punto di vista, scoprendo ciò che si può cambiare per far fronte alle situazioni in modo più equilibrato.
In aggiunta, se questo non funziona, si può orientare l’energia che scaturisce dalla rabbia in una direzione che permette di farla defluire, senza causare danni.
Se capitano sempre le stesse situazioni in cui si “perdono le staffe”, si può provare a cambiare ciò che genera queste risposte.
Alla fine l’intervento su noi stessi è ciò su cui abbiamo veramente potere, che trasforma un limite in una preziosa risorsa!
Per cui “Non perdere mai la calma, se non di proposito “ (William Blake)